BMI, questo sconosciuto

GIROVITA
BMI, questo sconosciuto

Lo stile di vita e alimentare influisce sulla predisposizione allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Uno degli indicatori che possono aiutare a fare prevenzione è il BMI.

Il BMI (Body Mass Index – Indice di massa corporea) è un sistema standardizzato di valutazione del peso riferito al rischio di malattia che permette di stabilire approssimativamente a quale categoria di peso si appartiene. In base al coefficiente numerico ottenuto dopo aver eseguito un calcolo matematico, infatti, è possibile collocare una fisicità in quattro macro categorie: sottopeso, normopeso, sovrappeso oppure obesa.

Per calcolare il BMI è sufficiente dividere il peso in chilogrammi (kg) per il quadrato dell’altezza espressa in metri (m).

BMI = peso(kg) / altezza(m)²

A questo punto il risultato indicherà a quale categoria si appartiene. Se si ottiene un numero compreso tra 16,5 e 18,4 allora si è sottopeso mentre tra 18,5 e 24,9 ci si può considerare normopeso. Se invece il risultato è compreso tra 25 e 30 significa che si rientra nel sovrappeso ed è quindi necessario attuare delle modifiche al proprio stile di vita per abbassare il BMI. I casi più a rischio e quindi appartenenti alla categoria dell’obesità otterranno un numero da 30,1 in poi.

Ma qual è la connessione tra BMI e malattie cardiovascolari?

Ciascuno di noi è paragonabile a una macchina unica e minuziosamente progettata per orbitare attorno a un equilibrio ben definito: il nostro scheletro e la nostra muscolatura sono programmati per sostenere un dato peso corporeo. Gli eccessi e gli estremi non sono mai piaciuti a nessuno, tantomeno alla nostra macchina. Se sovraccarichiamo il nostro “bagagliaio” rischiamo di usurare rapidamente la carrozzeria e se inseriamo troppo carburante che non utilizziamo (calorie ingerite e mai consumate) il rischio è che rimanga stantio nel serbatoio, aumentando le possibilità che insorgano complicanze quali: arteriosclerosi, diabete, ipertensione. Non a caso, sovrappeso e obesità sono pericolosi nemici per il buono stato di salute e aumentano drasticamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e ictus.

Viceversa, se non introduciamo abbastanza carburante all’interno del nostro serbatoio rischiamo di “viaggiare sempre a risparmio energetico”, comportando pericolose modificazioni elettrolitiche e minerali che possono portare ad aritmie (in particolare bradicardia – diminuzione del ritmo di pulsazione) come risposta dell’organismo al deficit calorico e quindi alla necessità di risparmiare energia riducendo conseguentemente il lavoro cardiaco.

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