Cuore e vaccino antinfluenzale

VACCINO E CUORE
Cuore e vaccino antinfluenzale

L’influenza, che ogni autunno si ripresenta nel nostro Paese, può rivelarsi pericolosa in chi soffre o ha sofferto di malattie del cuore, quali Infarto, scompenso cardiaco, malattie delle valvole del cuore, disturbi del ritmo del cuore (aritmie) come la fibrillazione atriale: tutti coloro che hanno un cuore malato o che è già stato sottoposto ad angioplastica, interventi chirurgici o porta pacemaker o defibrillatori corrono il rischio che una influenza si complichi con la polmonite e dovrebbero quindi proteggersi vaccinandosi.

Sono particolarmente a rischio di essere colpiti da influenza e di subirne le complicanze più gravi le persone anziane e dovrebbero vaccinarsi anche gli infermieri, i medici, gli insegnanti, coloro che per ragioni professionali stanno a contatto con il pubblico, perchè possono diffondere il contagio

Perchè il vaccino è così importante per chi ha il cuore fragile?

La polmonite è la complicanza più temuta nelle persone che soffrono di malattie di cuore, in particolare se hanno più di 50 anni.

Altrettanto temute sono l’insufficienza respiratoria, l’infarto o il re -infarto, a volte talmente gravi da mettere a rischio la vita.

A maggior ragione poi dovrebbe proteggersi con il vaccino chi soffre di asma, diabete o scompenso cardiaco.

Puo’ darsi che il vaccino non sia completamente efficace nell’ evitare l’attacco del virus influenzale, ma in chi e’ vaccinato il virus  si manifesta in modo meno potente.

Secondo alcuni studi poi sembra che il vaccino stesso sia di per se’ protettivo nei confronti di un primo o di un secondo infarto.

È importante infine che vengano vaccinati anche i famigliari e le badanti che si prendono cura dei pazienti fragili con i quali convivono, perche’ riducendo il proprio rischio di contrarre l’influenza riducono anche il rischio di contagiare le persone che curano quotidianamente.

Siamo sicuri che il vaccino non sia pericoloso di per se’ per chi soffre di cuore?

Il vaccino è sicuro per la maggior parte dei pazienti: viene iniettato abitualmente nel deltoide, muscolo sul lato esterno del braccio al confine con la spalla.

Coloro che hanno un sangue più fluido del normale perchè assumono farmaci anticoagulanti o antiaggreganti, senza i quali rischierebbero un infarto, un Ictus cerebrale, una Trombosi o una Embolia, devono iniettare il vaccino dopo aver raffreddato la pelle della zona di iniezione con un cubetto di ghiaccio, e comprimere bene  la zona dopo l’iniezione con una garza e sempre con ghiaccio per impedire un sanguinamento prolungato o la formazione di un livido importante.

L’iniezione puo’ provocare alcuni effetti collaterali sgradevoli, come gonfiore nel punto di iniezione o qualche linea di febbre o dolori muscolari.

In alcuni Paesi e’ disponibile un vaccino somministrabile per via endonasale ( spray) , ma questa formulazione NON e’ raccomandata per  le persone che soffrono di cuore  (FluMist) perche’ questo vaccino contiene virus vivi che possono scatenare i sintomi dell’influenza.

Attenzione: Prima di sottoporsi alla vaccinazione deve allertare il proprio medico chi:

·         E’ allergico alle uova

·         Chi ha gia’ avuto in passato reazioni allergiche al vaccino

·         Chi ha avuto una sindrome di  Guillain-Barre manifestatasi dopo l’iniezione di vaccino antiinfluenzale

·         Chi non si sente bene e ha avuto febbre nei giorni precedenti l’inoculazione del vaccino

Quando fare la vaccinazione?

Per chi soffre di cuore, meglio sarebbe farsi vaccinare appena il vaccine si rende disponibile, all’inizio di novembre: qualora non sia  possibile vaccinarsi entro novembre è comunque utile sottoporsi alla vaccinazione anche più avanti, fino a gennaio  e oltre, poichè il picco di diffusione dell’ influenza inizia di solito dall’autunno ma si estende per tutto l’inverno.

Chi mi deve vaccinare?

Non necessariamente il cardiologo, di solito è il medico di famiglia che fornisce le indicazioni e somministra il vaccino oppure l’Istituto di Igiene della vostra città, ma è sempre meglio far riferimento al proprio medico di famiglia che fornirà le indicazioni appropriate. Fonte: Mayo Clinic

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