Calze elastiche in aereo: si o no?

TROMBOSI DALLA A ALLA Z
Calze elastiche in aereo: si o no?

Il trombo si forma durante un lungo viaggio aereo in persone che hanno un sistema della coagulazione del sangue che tende a funzionare troppo e predispone lo sviluppo di trombosi.

Chi rischia di più? Chi viaggia in posizione scomoda, con le gambe raggomitolate, bevendo troppo poco.

Chi ha o ha avuto un famigliare consanguineo diretto (madre padre fratello o sorella) che ha sofferto di trombosi o di embolia polmonare. Chi sa già di avere una mutazione genetica che predispone a una trombosi. Le donne in gravidanza, le persone che soffrono di varici da insufficienza venosa degli arti inferiori, coloro che hanno già avuto in passato una trombosi, o che hanno contemporaneamente più fattori di rischio: grasso distribuito sull’addome, l’abitudine al fumo di sigaretta, una malattia infiammatoria cronica o acuta.

Il viaggio aereo può far emergere una fragilità su base genetica, quindi ereditata e sempre presente, o funzionale, quindi transitoria, del sistema della coagulazione del sangue che lavora in modo indisciplinato coagulando troppo rapidamente. 

Portare le calze elastiche durante il volo può essere d’aiuto. Un gruppo di ricercatori ha voluto verificarne l’utilità anche secondo i numeri dell’epidemiologia rivedendo tutti le pubblicazioni scientifiche disponibili sull’argomento da dieci anni ad oggi.

In conclusione sono stati presi in esami i dati relative a voli aerei di durata maggiore di 5 ore:

  • 50 persone su 2637 hanno avuto una trombosi senza sintomi: 3 portavano le calze, 47 non le portavano.
  • Alcuni casi di trombosi si sono verificati nelle vene superficiali delle gambe (flebiti); 16 su 1804, 4 con le calze, 12 senza.
  • In chi portava le calze le caviglie rimanevano asciutte e snelle, senza gonfiore.
  • Non sono stati segnalati effetti collaterali dovuti alla compressione delle calze elastiche.

Le calze dovrebbero essere portate per tutta la durata del viaggio, dovrebbero essere lunghe e di prima classe di compressione; aiutano il sangue a tornare rapidamente al cuore attraverso le vene profonde, impedendo che il sangue ristagni nelle vene superficiali e si attivi coagulando in modo inappropriato.

Contrarre i polpacci, ruotare le caviglie, flettere i piedi e le dita dei piedi durante il volo sono metodi di ginnastica che aiutano il sangue a tornare rapidamente al cuore.

Se il sangue rallenta la sua corsa coagula.

Uno studio effettuato su quasi 3000 pazienti, metà con le calze e metà senza calze durante un volo di almeno cinque ore, ha rilevato che casi di trombosi diagnosticata con un ecodoppler ma completamente senza sintomi si sono verificati solo nel gruppo senza calze, non nel gruppo che portava le calze: significa che portando le calze si risparmiano circa 20/30 trombosi su 2mila/3mila passeggeri, e si risparmia il gonfiore delle caviglie a molti altri.

Le malattie da trombosi possono essere evitate in un caso su tre: il primo passo è sapere come valutare il proprio rischio e conoscere i sintomi che devono far sospettare precocemente una trombosi che si sta formando.

Lascia che la vita scorra, recita lo slogan della terza giornata mondiale della trombosi che si celebra in tutto il mondo il 13 ottobre: per portare conoscenza al pubblico più vasto possibile, per evitare un evento da trombosi evitabile, che può essere molto grave, anche mortale.

Le malattie da trombosi si chiamano infarto, ictus cerebrale, embolia, trombosi delle arterie o delle vene.

Colpiscono una persona su tre, sono la prima causa di morte nei paesi cosiddetti civilizzati: sono l’incontro più probabile per ciascuno di noi, ma possono essere evitate in un caso su tre, con molta efficacia.

Un investimento in conoscenza che ha un alto ritorno. Merita una riflessione attenta!

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