Le polveri sottili non solo provocano infiammazioni ai bronchi peggiorando la capacità di respirare, ma, a causa delle loro ridotte dimensioni (10mila volte più piccole di un millimetro), dagli alveoli polmonari riescono a raggiungere anche il sangue, che reagisce all’infiammazione addensandosi e coagulando in modo eccessivo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che lo smog è responsabile del 3% di tutti i decessi per malattie cardio-vascolari e del 5% di tutti i tumori polmonari.
“L’aria inquinata contiene sostanze, come l’acroleina, che “eccitano” i globuli bianchi e le piastrine – spiega Lidia Rota Vender, Presidente di ALT -. Queste particelle, naturalmente deputate a proteggerci dalle aggressioni esterne e dalle emorragie, se stimolate e confuse da un attacco ostile come quello sferrato dalle polveri sottili, si aggregano fra di loro, formando trombi, cioè coaguli di sangue inopportuni, principali cause di gravi malattie come Infarto del miocardio, Ictus cerebrale, Trombosi venose e arteriose, ed Embolia polmonare”.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato che le polveri sottili riescono ad arrivare anche alle cellule nervose, irritandole e provocando piccole scariche elettriche, in grado di alterare il ritmo del cuore e la sua regolarità, provocando tachicardia e aritmia.
“La medicina ambientale è ormai considerata un ramo di specializzazione fondamentale non solo per studiare i meccanismi per cui l’inquinamento atmosferico è in grado di causare gravi malattie, ma anche per aiutarci a trovare nuove strade per prevenire le patologie legate all’ambiente e per curarle nei modi più appropriati. Nell’attesa che la società intera trovi modi efficaci per rendere meno velenosa l’aria che respiriamo – conclude Lidia Rota Vender – è quindi fondamentale che la ricerca prosegua per individuare nuove strategie per prevenire, diagnosticare tempestivamente e curare in tempo le trombosi”.
“Smog e malattie cardiovascolari”, rappresentano quindi una relazione pericolosa che non va per nulla sottovalutata nel nostro paese che, secondo quanto confermato dagli ultimi dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, conta ben 17 città fra le più inquinate d’Europa, con Milano, Brescia e Torino, in testa. Il tema sarà uno degli argomenti caldi del prossimo convegno dedicato all’inquinamento, in programma a Milano il 19 ottobre.
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